Atto Primo : Il Prezzo Del Sangue

Will si diresse frettolosamente verso il primo spogliatoio, e dopo aver guardato di nuovo la bella donna al bancone chiuse la porta e si cambió in fretta.
Uscito, salutó cordialmente la donna e si avvió verso il luogo che, probabilmente, avrebbe cambiato la sua vita

Will si diresse rapidamente verso il palazzo reale e, dopo alcuni istanti si trovó davanti alle porte del palazzo, Malgrado la Nebbia Will pteva distinguere molte luci che venivano dall'interno di alcune stanze immenze, una processione di carrozze di nobili faceva a turno per fermarsi davanti ai grandi portoni dove i proprietari di queste carrozze scendevano, in costumi completi, Per poi consegnare il loro invito al portiere e passare all' interno della prima sala.
Nelle occasioni nel quale il portiere doveva aprire la porta una leggera muisca felice riusciva a fuggire dalle grandi sale per disperdersi per le strade dei quartieri nobili di londra...

Will fece un gran respiro e cercò di apparire nobile, seguendo i consigli che sua madre gli aveva dato molto tempo prima: testa alta, spalle basse e dritte, non guardare in basso, stretta di mano sicura...
dopo aver controllato di essere " a posto" si avviò verso l'entrata, con l'invito stretto in mano

All' entrata un giovane cameriere stava raccogliendo gli inviti, molti nobili stavano facendo la coda per entrare nelle grandi sale da ballo del palazzo reale. Quando will arrivo davanti al giovane camieriere quest'ultimo non batté ciglio e guardando will chiese

"Buona sera signore, potrei perfavore chiederle il suo invito?"

Fingendo classe, Will porge l'invito al giovane e, guardandosi per l'ultima volta in quel buffo costume, entró

Will si ritrovó subito in una grande sala da ballo, gli invitati stavano parlando gli uni con gli altri amichevolmente, camerieri giravano porgendo vino e altri rinfreschi agli invitati e se ci fosse bisogno di cibo un grosso buffet era stato allestito su dei lunghi tavolii al fondo della sala...

Due grosse porte ai lati della sala portavano in altre sale della reggia, a vista Will giudichó che dovevano essere almeno grandi quando quella nella quale si trovavase non di piu... della musica proveniva da queste sale e gia si vedevano molti ospiti intenti a ballare con le loro dame...

Will, parecchio imbarazzato per il fatto che non conosceva nessuno, e si sentiva estraneo a quell'ambiente, si diresse, guardandosi intorno, al buffet, per prendere (con discrezione) qualche cibo, per poi guardarsi intorno mentre mangiava

Mentre si guardava attorno Will riconobbe alcune delle piu importanti persone dell'inghilterra... Il capo di scotland yard stava parlando animatamente con la regina e il medico di corte, William Gull, aveva appena invitato a danzare una signorina molto bella... Dai modi di questa Will capi che doveva essere anche lei di sangue nobile anche se non riusciva a collegare la sua faccia ad un nome.

Di sfuggita l'occhio di Will cadde su una delle molteplici finestre della reggia dalla quale riusci a scorgere alcuni uccelli bianchi che sembravano aspettare qualche cosa nel giardino... dando poca importanza a questo spettacolo, dopotutto anche se era inusuale vedere cosi tanti ucelli nello stesso posto a londra, era probabilmente solo una conseguenza della belezza e ospitalilitá del parco rale, per di piu era probabile che il cibo li avesse attirati...Will dunque non fece caso a questo evento e continuó a guardare gli invitati che riempivano la sala...

Lo sguardo di Will si spostó su una piccola camera da dove uscivano nuvole di fumo, dalle gesta dei due personaggi che riusciva a scorgere sembró a Will che una discussione molto animata stesse avendo luogo in quella piccola sala. Solo dopo alcuni secondi Will si rese conto che uno dei due personaggi che stava guardando era in efetti Thomas Moore... Vestito come un nobile veneziano e portante una maschera nera sembrava che thommas moore stesse avendo una discussione piu che vivace con un interlocutore che era invisible dal punto di vista di Will..

Mentre Will osservava ad un certo punto Thomas Moore fece una pausa e si recó a chiudere le porte della piccola stanza...

Will non ebbe peró tempo di riflettere su quello che aveva appena visto, una voce lo interpelló da dietro di lui

"Decisamente sembrerebbe che tutta la nobiltá di Londra sia riunita in queste sale... Non e forse d'accordo anche lei,Fortunato?"

Girandosi Will vide una figura alta e prominente, un Grosso mantello rosso ricopriva il personaggio dalla testa ai piedi...
Il Viso del suo interlocutore era celato sotto una maschera bianca che peró non sembrava ostacolare le parole del personaggio...
Gli unici elementi che permettevano di determinare qualche cosa a proposito di questo personaggio erano gli occhi, di un azzurro molto chiaro, e la voce che lasció supporre a will che il personaggio era un uomo...

Guardando piu attentamente Will si accorse che l'uomo portava in una mano guantata un bicchiere di cristalli pieno di un liquido verde scuro... probabilmente assenzio...

Will si concentrò ad avere un aspetto nobile, e cercando di modulare un po' la voce rispose: "a quanto pare, compagno. Del resto, da una festa come questa non c'era molto altro da aspettarsi..."

L'uomo sollevo la sua maschera per un secondo per prendere un sorso dal suo bicchiere, Will pero non poté purtroppo vedere la faccia di questo uomo....


"In, efetti... ma ce sempre l'elemento di casualitá... le ecezzioni... le fantastiche cose non predette che possono distruggere anche i piani piu perfetti nello spazio di alcun istante...
Le per esempio, fortunato, non e forse un eccezione? un elemento non predetto urante questa serata?"

"Pare quasi che lei mi conosca, Messere... e comunque, temo di si, mio buon compagno..." disse will

"Che io la conosca, Fortunato? "

Il personaggio parve riflettere un secondo e poi rispose con un tono di voce che avrebbe potuto essere interpretato come divertito...

"In efetti e assai probabile... dopotutto siamo quasi della stessa famiglia!"

Il personaggio guardó Will negli occhi, ancora una volta Will fu impressionato dalla chiarezza e l'intensitá di quegli occhi blu che quasi si potevano definire grigi...

"Comunque, non siamo qui per parlare di famiglie... Mi e giunta all'orecchio la voce che voi siate entrato in posesso, negli ultimi giorni, di un libro... un libro appartenuto a.. come dire... ah, una signora che non a potuto portare a termine cio che il destino aveva preparato per lei...."

Il personaggio si fermo un secondo a guardare Will e poi si voltó e facendo un gesto del braccio per sottolineare sue le parole continuó

"Seguitemi, fortunato... queste sono faccende che non possono essere discusse in questo posto dove i vivi festeggiano la loro essenza ultima..."

Il personaggio, senza aspettare una risposta da Will s'incamminó verso una porta laterale del salone

Will titubò parecchio, prima di dirigersi nel luogo indicato, ripetendosi : "sono un idiota: non dovevo prendere quello stupido libro!"

I due attaversarono una serie di piccole sale di colori diversi, man mano che si addentravano nel interno della reggia si potevano scorgere sempre meno invitati travestiti. Mentre passavano da una sala viola a una completamente ricoperta di nero Will scorse due fiure mascherate che sembravano aprire porte a caso, probabilmente due invitati che sie erano spinti troppo lontano e, col aiuto del alcol erano riusciti a perdersi.

Nella sala nera Will scorse un personaggio completamente vestito di bianco seduto su una sedia che leggeva qualche libro alla luce di una candela. Il personaggio mascherato non badó a questa persona e avanzó verso le grandi vetrate color sangue che lasciavano passare dalla sala su un grande balcone che dava sul giardino reale. Aprendo queste porte per poi girarsi assicurandosi che Will lo stesse seguendo il personaggio passó sul balcone.

"Bene mio caro fortunato... qui possiamo parlare liberamente, non crede anche lei?"

Mentre il personaggio finiva la sua frase si udirono I pesanti rintocchi mentre un grande orologio in ebano nella sala adiacente sengava l'ora...

"Dipende da cosa intende per liberamente, caro amico... ma presumo che il signore qui sia ben al corrente dell'argomento delle nostre discussioni... vero?"
Will cercò di mantenere la calma e di avere una voce fluente, calma, e controllata (con pessimi risultati)

Il personaggio sembró fermarsi un istante poi girandosi a guardare il giardino reale parló ancora una volta a Will

"Quel vecchio e cosí preso dalla sua lettura e dai suoi pensieri che non si sará nemmeno reso conto della nostra presenza... per di piu dubito che ci possa sentire quí...
Vedete fortunato...questi tempi... sono tempi difficili per gli uomini, stiamo per entrare nel ventesimo secolo e le regole stanno cambiando...
i patti non sono piu rispettati, l'onore non é che una scintilla di quello che era prima....
Le regole stanno cambiando..."

Il personaggio sollevó il suo bicchiere ancora pieno del liquido verde come per celebrare qualche cosa con dei personaggi che non sembravano essere presenti... Will udí un leggero fruscio provenire dal giardino e sforzando la sua vista per trovare la provenienza del suono riuscí a vedere una decina di ucelli, di specie diverse, che stavano immobili nel giardino.... Guardando un po in giro sembró a will di notrare alcune ombre a forma di falco o di aquila su i tetti del palazzo ma non poté determinare se erano veramente altri volatili o soltanto uno scherzo della sua immaginazione.
Il personaggio continuó

"Ma questa e la vita e prima o poi ci si adatta....le regole stanno cambiando e ci adattiamo come possiamo, ciascuno dalla sua parte...ma lei, Fortunato, potrebbe rivelarsi molto importante.... Vede, quel libro che a prelevato alcune ore fa... quel libro mi e di grande interesse....ah... diciamo molrale. Quindi mi sarebbe utile se lei, fortunato, mi potesse dire cosa e poi sucesso a quel libro..."

"Se ne è certo.. non posso fare altro che fidarmi.." disse will.
poi, quando sentì di nuovo parlare di quel libro si fece sospettoso, e parlò al personaggio con tono diffidente: "quello che lei chiede può essere un informazione molto importante... quel libro di cui parla, sa... potrei averlo io, o averlo perso... o averlo dato a qualcun'altro... temo di non poterle rivelare molto, almeno finchè non mi darà motivazioni sufficienti a fidarmi di lei..."

Il personaggio si piegó in avanti e sembró a Will che contemplasse quasi con interesse divertito il giardini davanti a lui...

"La fiducia...fortunato, si fida lei del suo capo? Si fida lei del ragazzino che incontra nelle strade di whitechapel?"

Il personaggio fece un gesto largo della mano

"Si fida di questa cittá?... No, ovviamente no. Solo degli stolti si fidano ciecamente di tutto quello che li circonda... e anche gli stolti in questi tempi dormono con un coltello sotto il cuscino! Quindi mi viene naturale chiederle perche darebbe a me meno fiducia di quanta ne darebbe a un uomo qualsiasi di questa cittá?.... In fondo peró lei a ragione fortunato... Non fidarsi e un istinto di sopravvivenza, un sesto senso che tante volte salva gli uomini a delle morti atroci e dei futuri incerti...
Comunque per ritornare al motivo per il quale lei e qui ed io le sto parlando, quel libro... so da fonte piu che certa che non e piu in vostro posesso quindi mi rivolgo a lei per sapere cosa e diventato.
Sappiate, mio caro fortunato, io non sono un ingrato e non mi scordo di chi e capace di farmi un favore..."

"Caro signore, mi risulta tuttora strana la sua richiesta... come mai, nonostante le sue fonti più che certe, non sa nulla di quel libro?
inoltre... se come dice lei nessuno si fida del primo che incontra... come mai dovrei fidarmi di qualcuno che, tra l'altro, non ho neanche il piacere di vedere in faccia? Inoltre, riguardo a quel libro di cui parla, se davvero io ne fossi entrato in possesso, si sarebbe trattato di reato..."
Will tremava mentre pronunciava queste parole, fingendo determinazione e superiorità.
in ogni caso, quella figura lo intimoriva, e inoltre sembrava parecchio ricco... will si mise a fantasticare riguardo alla "ricompensa" mentre osservava l'interlocutore, in attesa che rispondesse

Il personaggio guardó Will, gli occhi grigi sembrarono vedere piu di quello che la vista materiale offrisse allo sguardo. La testa del personaggio si giró leggermente da un lato, come chi esamina una cosa curiosa.

" Lei e un personaggio interessante Fortunato... Molto interessante... In questi tempi sono rare le persone che davanti a una possibile ricompensa esitano ancora... dopotutto in questa cittá gli uomini sopravvivono come possono, i mendicanti rubano soldi con la pietá, i ragazzini rubano approfittando della folla, i nobili combattono tra di loro in dei giochetti politici insignificanti...
Questi sono dei tempi bui per l'inghilterra...per l'inghilterra e per londra...
Dice che non si fida di me perche non mi a visto in faccia... si renda conto fortunato, se considera i fatti lucidamente, io sono probabilmente la persona piu onesta che conosce.
Vede, personaggi come l'uomo che incontra per strada o persino la cameriera nel suo ristorante... quei perosnaggi, come tutti gli uomini d'altronde, nascondono le loro vere fattezze.. a volte semplicemente per nascondere i loro sentimenti e i loro veri pensieri e dare un immagine piu appropriata al mondo che li circonda, altre volte invece per nascondere delle cose molto piu oscure.
Consideri questo, questi personaggi si nascondono dietro maschere senza ammetterlo, si nascondono dietro personalitá e azioni che non sono le loro agli occhi di tutti ma pretendono di essere loro stessi....
Io, dall' altro lato porto una maschera ma non pretendo che quello che vede sia per forza quello che sono... non e forse piu giusto agire cosí?

Comunque, non le sto chiedendo di fidarsi di me Fortunato, o almeno non con la sua vita... a detto che essere in posesso di quel libro sarebbe un reato...

Un reato...."

Il personaggio sembró assaporare quelle parole

" Forse a ragione fortunato, avere preso quel libro fa di lei un criminale... Ma probabilmente a scelto che c'erano delle cose al di sopra della legge... delle cose per le quali era disposto a diventare un criminale...
La penso anche io cosí, quel libro e troppo importante per essere perso o per finire in mano alla polizia incompetente di whitechapel...
Mi dica, cosa ne a fatto di quel libro?"

Will seguì ipnotizzato le parole dell'interlocutore, e non potè altro che svelargli ciò che sapeva:
"Beh.. il libro... ho dato quel libro al mio Direttore, dopo esserne entrato in possesso... ma perchè le interssa così tanto?"

Il personaggio sembró riflettere per alcuni istanti

" Thommas Moore, Interessante, dunque lui sarebbe con loro? .... La faccenda si sta facendo piu pericolosa di quanto pensassimo...."

Girandosi a guardare Will il personaggio fece un inchino

" Lei e un uomo molto inteligene Signor Strason....se gioca le sue carte bene potrebbe guadagnarci molto dagli eventi che si sono mesi in moto in queti giorni... ci rivedremo presto!"

Mentre il personaggio finiva quelle parole una voce interruppe Will da dietro...

" Scusatemi signore, non vorrei interrompere la sua discussine... ma ho sentito bene? Ha forse detto Strason?"

Girandosi Will vide il personaggio vestito di bianco che aveva visto poco prima, nella tenue luce della luna poté notare che si trattava di un uomo vecchi portante degli occhiali, a prima vista sembrava un dottore...
Il tono della voce del personaggio sembrava tradurre un misto di eccitazione e di paura...

Will, dopo la scomparsa del personaggio, si era sentito come svuotato, e fece un sospiro di sollievo, appoggiandosi ad una parete, come stanco per la prova svolta. cel'aveva fatta, e tutto sembrava andare per il meglio...
ora non mancava che tornare a casa, riposare, e aspettare di essere contattati nuovamente...
Will si voltò verso la porta e stava muovendo il primo, faticoso passo quando:
" Scusatemi signore, non vorrei interrompere la sua discussine... ma ho sentito bene? Ha forse detto Strason?"

Will fu letteralmente preso in contropiede dall'entrata in scena dell'anziano, tanto che le parole "Si, sono io.. perchè?" gli sfuggirono di bocca prima che potesse fare null'altro.

Il personaggio sembró un po sorpreso dal fatto che avesse azzeccato la persona.
La luce di sorpresa nei suoi occhi passó peró molto presto e, torcendosi le mani come uno che deve raccontare una storia terribile, esitó un secondo prima di parlare con voce poco decisa...

" Scusatemi... si, scusatemi per questa interruzione ... ma quando, quando ho sentito il nome di famiglia della mia paziente non ho potuto che interessarmi... Ma scusatemi, forse e meglio che mi presenti...
Herbert west, sono il medico capo dell'asilo psichiatrico di Whitechapel, mi occupo di molti casi che rendrebbero pazzo un uomo sano solo a guardarli..."

Qui Herbert West sembró prendre piú sicurezza, si spinse gli occhiali un po piu in su sil naso, e sembró a will che una scintilla attraversasse i suoi occhi...

" Vede, da noi arrivano quelli che, oserei dire, sono i malati piu pericolosi di tutta l'inghilterra... sono tempi bui questi qui per la cittá di londra, specialmente per Whitechapel... Per fortuna esistono ancora i rimedi...alcuni dei quali ho ideato io stesso..."

Questa volta Will fu sicuro di vedere una scintilla infuocata attraversare gli occhi di herbert West

" Ma veniamo al dunque... sono sicuro che a lei non interessano i miei metodi... dopotutto la malattia peggiore di questi temi non e la pazzia ma la depressione... comunque, Stamattina ci é arrivata una nuova paziente... all'inizio abbiamo creduto che fosse un caso temporaneo di panico... Il tempo invece ci a dimostrato che era molto di piú...
Mi dispiace doverla informare cosí, ma la donna che ci é arrivata stamattina si chiamava Victoria Smith, sembrerebbe che fosse sua cugina..."

Una serie di rintocchi attraverarono la sala alle spalle di Herbert West, una serie di rintocchi che will siritrovó troppo stanco per contare.
Herbert West strinse la mano di Will e prima di girarsi disse

" Se vuole puo passare domani mattina, non so se sapró accoglierla... ci vengono sempre piu malati di questi tempi...ma sicuramente ci sara qualche persona per farle vedere Victoria..."

Will ascoltò come in trance le parole dell'uomo, e dopo un saluto affrettato uscì dalla sala da ballo.
al suo ritorno a casa, crollò sul letto sfatto.
troppe idee gli balenavano in testa, troppe cose gli erano successe in così poco tempo.
e inoltre Will temeva di essersi a suo malgrado invischiato in qualcosa di Molto, molto più grande di lui